A new review – Italian only – of “When Only Shades Remain” written by Roberto Mandolini was recently published on Onda Rock webzine:
Da Charlie Chaplin (‘The Circus’) a Woody Allen (‘Manhattan Murder Mystery’), passando per i Kraftwerk (‘Trans Europe Express’): la casa degli specchi ha sempre sedotto artisti di ogni dove e quando. Non ultimi Andrea Marutti (Amon) e Giuseppe Verticchio (Nimh), che da più di dieci anni collaborano nel progetto Hall of Mirrors: ‘When Only Shades Remain’ è il loro quarto album, pubblicato a sei anni di distanza dal precedente ‘Altered Nights’ (Malignant Records). Il suono degli HOM nasce da strati di chitarre e sintetizzatori trattati con filtri che ne dilatano l’essenza: il riff di ‘Flustered Among the Approaching Menaces’, la prima lunga traccia in scaletta su ‘When Only Shades Remain’, sembra ispirarsi ai deserti metafisici di Roy Montgomery, con il suo incedere cupo e liturgico; ancora più dilatata l’atmosfera sulla seguente ‘Across Forests of Fire’, un drone spaventoso dove le corde disegnano una linea melodica che sembra rubata a un classico dei Joy Division. La seconda parte del CD si apre con gli accordi grondanti malinconia della struggente ‘Beyond The Ever-Changing Horizon’, quasi una ballata in stile Twist of Fate, il gruppo che Verticchio divide con Daniela Gherardi: quattordici minuti in cui un accordo insegue se stesso per trovare un equilibrio tra ombra e luce.