This review of “The Innermost Legacy” has almost eluded me, I just discovered it today… It was written (in Italian) by Caesar for Ver Sacrum:
Amon è lo storico progetto dark-ambient di Andrea Marutti – assieme a Never Known – nato agli inizi degli anni ’90. La sua produzione non è molto vasta ma tutti i suoi album sono, a loro modo, significativi. Attualmente Marutti è attivo con gli Hall of Mirrors insieme a Giuseppe Verticchio con cui aveva collaborato anche nel 2007 in “Sator”, uno split uscito a nome Amon/Nimh. Ora l’artista ha deciso di ristampare “The Legacy”, uscito in origine nel 1999, in versione rimasterizzata e con un bonus CD dal vivo, ribatezzandolo “The Innermost Legacy”. Le sonorità di Amon sono all’insegna dell’oscurità più totale: la musica procede per lente evoluzioni di drones e questo vecchio disco non fa che confermarne il talento. Sin dall’iniziale “Sandstone” siamo proiettati in una dimensione soprannaturale in cui si officiano antichi rituali in onore di divinità innominabili. Amon è forse l’artista italiano di musica d’atmosfera e ambientale che più è andato oltre nell’evocazione di ambientazioni occulte e tenebrose. Gli metteremmo accanto Claudio Dondo con i suoi Runes Order. Sicuramente è una musica che verrà apprezzata dagli amanti di Lustmord, altro artista da sempre senza compromessi nel genere. Le quattro tracce intitolate “The Legacy I, II, III, IV” sono un lungo incubo senza fine da cui non sembra ci sia nessuna possibilità di uscita. Si ha la vivida sensazione di essere chiusi all’interno di una piramide circondati dai sarcofagi: è musica descrittiva e claustrofobica che farà emergere dal vostro io ricordi sepolti nell’inconscio. Le registrazioni dal vivo ci presentano invece materiale proveniente da vari concerti svoltisi negli anni ’90, fra cui il Primo Congresso Post-Industriale Italiano a Pordenone.