The July/August 2020 special summer issue of Italian magazine Blow Up featured two distinct reviews of Impressioni organizzate di ansie liquide (Part II and III); here’s the first one, written by Gino Dal Soler:
“Andrea Marutti e Carlo Giordani si sono incontrati nel 2005, quando il primo aveva già all’attivo uscite importanti per la propria Afe Records a suo nome o col moniker Amon, più conosciuto allora, mentre il secondo era un già rodato field recordist. Un lungo percorso fatto di sinergie che infine conducono a questo perentorio ma efficace ‘Impressioni organizzate di ansie liquide’. Una prima parte ‘Furia e abbandono’ era uscita ad inizio anno in formato 3″ per la belga Taâlem, mentre nei 74 minuti del CD in oggetto possiamo ascoltare la seconda e terza parte (una quarta e quinta parte dovrebbero uscire in vinile nel 2021). I sottotitoli sono di per se eloquenti: ‘Allarmi, turbinii e vortici, con quieto finale’ avvinghiano i primi trenta minuti e ‘Con immutabile presenza, il lento scorrere’ i restanti 43 e rotti. Il suono che ottengono è assai impressionante, vuoi per i perturbanti field recordings registrati perlopiù nell’area delle dighe dei laghi di Venerocolo e Pantano dell’Avio, vuoi per il non meno impattante arsenale elettronico di Marutti tra Korg MS20 e Roland JD-800 e tutto quel che ci sta nel mezzo tra analogico e digitale. Tra tensioni e dilatate sospensioni, drones dal profondo e urticanti noises in superficie, chiamare questa musica dark ambient è ormai riduttivo. Mi piace piuttosto immaginarla e ascoltarla come un oscuro, inquietante ed ansiogeno ma al tempo stesso sensoriale ‘cinéma pour l’oreille’, complice l’artwork fotografico in bianco e nero del sempre ottimo Stefano Gentile.” (7/8)